Quando scendono le temperature, è comune avvertire un fastidio alla gola, spesso attribuito al freddo. Tuttavia, questa sensazione non sempre indica un’infezione reale. Distinguere tra un’irritazione passeggera e un’effettiva infiammazione è fondamentale per comprendere cosa sta realmente accadendo alle mucose della gola durante l’inverno. La sola esposizione all’aria fredda non provoca una faringite vera e propria, quella patologia infiammatoria che rende dolorosa la deglutizione e può richiedere un intervento medico.
Il freddo e l’irritazione temporanea della gola
Molti credono che il freddo causi direttamente un mal di gola, ma questa è un’idea errata. Nella maggior parte dei casi, il dolore persistente alla gola è legato a infezioni virali o batteriche. Ciò che succede quando si respira aria fredda e secca è una disidratazione temporanea della mucosa che riveste la gola, rendendola più fragile e sensibile. Questa condizione provoca una sensazione di fastidio, bruciore o pizzicore, ma si tratta di un effetto superficiale, che tende a scomparire una volta tornati in un ambiente più caldo e umido.
Questa irritazione non è accompagnata da un’infiammazione significativa né da una risposta immunitaria marcata. Il freddo, quindi, non è un agente infettivo, ma può rendere la gola più esposta a eventuali attacchi esterni. Chi vive in città lo nota spesso: dopo lunghe esposizioni al freddo, la gola può apparire secca o “tirata”, anche senza alcun segno di infezione.
Studi recenti sulla fisiologia delle mucose respiratorie mostrano che il freddo fa assottigliare la barriera naturale della gola, compromettendone la capacità protettiva. Questa condizione può favorire l’attecchimento di virus respiratori presenti nell’ambiente, specialmente nei mesi invernali, quando la frequenza di ambienti chiusi e riscaldati aumenta notevolmente.
Perché il mal di gola vero si manifesta soprattutto con il freddo
Il legame tra inverno e mal di gola è più indiretto che causale. L’infezione alla gola è quasi sempre provocata da virus o batteri come rhinovirus, influenza o streptococco. Le basse temperature contribuiscono perlopiù a indebolire le difese immunitarie locali, in particolare nelle vie respiratorie, riducendo l’efficacia delle mucose nel neutralizzare i patogeni.
Un fattore spesso sottovalutato è l’umidità dell’aria: l’aria fredda contiene meno umidità, aggravando la disidratazione delle mucose e aumentando la vulnerabilità della gola. All’interno di ambienti riscaldati, dove l’aria è tendenzialmente secca, questo effetto si intensifica, creando un clima favorevole alla permanenza e diffusione di virus nell’aria e sulle superfici.

Chi frequenta spazi affollati, poco ventilati e riscaldati è particolarmente esposto a infezioni respiratorie. I sintomi di un vero mal di gola includono febbre, placche sulle tonsille e difficoltà a deglutire, elementi che vanno distinti dalla semplice irritazione da freddo. Questi casi richiedono una valutazione medica e, spesso, un trattamento specifico.
È importante riconoscere la differenza: un disagio leggero e intermittente che migliora in ambienti caldi raramente segnala un’infezione. Al contrario, se il dolore persiste o si accompagna a febbre alta e gonfiore, è fondamentale consultare un medico per una diagnosi accurata.
Come proteggere la gola e limitare i rischi durante l’inverno
Prevenire le irritazioni e le infezioni alla gola nella stagione fredda passa per un’attenta gestione degli ambienti e delle proprie abitudini. Mantenere un’umidità adeguata negli spazi chiusi, idealmente tra il 40% e il 60%, è un aspetto fondamentale. L’uso di umidificatori aiuta a preservare l’idratazione delle mucose, mantenendo intatte le loro difese naturali.
Bere regolarmente acqua e consumare bevande calde come tisane o brodi sostiene la lubrificazione della gola e attenua la sensazione di secchezza. Indossare sciarpe o protezioni per naso e bocca quando si esce all’aperto crea un microclima più umido e caldo intorno alle vie respiratorie, riducendo l’effetto aggressivo dell’aria fredda.
All’apparire dei primi segnali di fastidio, l’assunzione di pastiglie lenitive può fornire un sollievo temporaneo stimolando la salivazione. Tuttavia, se il fastidio persiste per diversi giorni o si accompagna a sintomi più gravi come febbre alta o difficoltà a deglutire, è indispensabile un controllo medico per escludere infezioni e valutare eventuali trattamenti.
In conclusione, il rapporto tra freddo e mal di gola è complesso: la temperatura bassa da sola non causa l’infiammazione, ma contribuisce a creare un ambiente favorevole per i virus. Questa dinamica è evidente nelle condizioni climatiche italiane, dove l’inverno influenza significativamente la salute respiratoria di molte persone.